da "Aurora" -
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A quattro anni dalla scomparsa
di Beppe Niccolai
Bruno
Rassu
Rispondendo all'invito di Costa a pubblicare sul
"nostro" Aurora qualche mio ricordo di Beppe Niccolai dirò subito che è
difficilissimo per me parlarne.
Tenterò di farlo, anche se dopo quattro anni non riesco ancora ad accettane la
scomparsa.
Politicamente il mio primo ricordo è legato al documento da Lui presentato, nel
1984, al congresso nazionale del MSI, il XIV, tenuto a Roma.
Fu concretamente l'inizio di una battaglia politica che intendeva lanciare,
finalmente, quei "Segnali di Vita" (così si intitolava quel documento) assumendo
di fronte agli altri camerati la responsabilità di avvicinarsi a verità spesso
scomode, frutto di una profonda e lucida coscienza politica.
Sessanta furono le firme di adesione, sessanta furono gli attestati di stima per
il suo pensiero che dovevano poi, fare "soffrire", come Niccolai scrisse.
Ma una Comunità politica se vuole crescere e migliorarsi deve testimoniare fino
in fondo le proprie idee anche se esse possono, all'interno di un partito,
generare la sua "fine".
Per parte mia ritenni che la mia adesione, poco più che dodicenne alle Fiamme
Bianche della RSI, mi immunizzasse da qualsiasi "morte politica".
Il segnale di Beppe era forte, si ricominciava a parlare di politica: la RSI, il
fascismo, il post-fascismo il grande sogno di chi si immolò per la
"purificazione" dei nostri ideali, costringeva tutti a rivedere le ragioni della
propria presenza politica. Davvero una comunità che era venuta fuori dal
martirio di una guerra civile poteva servire esclusivamente per eleggere qualche
deputato della destra politica... financo in odore, parlo per la Romagna, di
massoneria?
La nuova destra e il socialismo tricolore, le due anime, dovevano dialogare e
rimettersi, in quel periodo, a parlare seriamente di Politica.
Ma questo non fu possibile, non si riusciva a stare nel nome di comuni valori,
insieme. Ognuno sembrava difendere esclusivamente la propria poltrona.
Beppe, forse, cominciò a morire allora. Riusciremo, nel Suo nome, a rigenerarci
e indicare a tutti gli Italiani una via che ci riporti sinceramente a riprendere
il giusto cammino??
Io voglio crederlo ancora.
Bruno Rassu
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