DICONO

Alessandro Amorese

Beppe Niccolai. Il missino e l'eretico

 

 

Dedica ed introduzione

A Giano Accame e a … Beppe Niccolai

 

Quando Giuseppe Niccolai moriva, avevo 15 anni e da poco mi interessavo di politica.

Avevo varcato solo da alcune settimane la porta (blindata) della silenziosa ma rilassante sede della Federazione del Movimento Sociale della mia città: un microcosmo strano per un adolescente con i brufoli e poca voglia di studiare, ma con la grande ansia di appartenenza e di fare "qualcosa". Nessuno mi aveva parlato di questo personaggio politico che scoprii quasi per caso, in una rivista del Fronte della Gioventù.

Questo libro riflette sia la grande passione per la politica italiana della cosiddetta Prima Repubblica sia la voglia di raccontare la storia di un personaggio complesso che ho imparato a conoscere con gli anni. Questo lavoro è infatti come un percorso: nasce dal feticismo per una figura su un manifesto (quella appunto di Niccolai) che vidi per la prima volta nella meno silenziosa sede del MSI di Pisa e matura piano piano in parallelo alle scoperte di archivi personali e di vicende tramandate  per ora solo oralmente, di amici in giro per l’Italia. Se l’avessi terminato anni fa sarebbe stato troppo di parte, troppo apologetico. Ho cercato di andare il più possibile oltre l’ammirazione per il personaggio e di trattare l’argomento in maniera oggettiva e scientifica. Ma non credo di esserci pienamente riuscito.

Per anni ho fatto il "rigattiere" nelle sedi di Alleanza Nazionale scartabellando mal tenuti archivi in polverosi armadi abbandonati, per poter raccontare una storia ed un mondo ancora troppo sconosciuto e troppo presto ignorato. E la vita di Niccolai è paradigmatica della storia del MSI, sia dell’MSI-regime sia dell’MSI-movimento per usare schemi defeliciani, ma si ferma poco prima della caduta del muro di Berlino e del crollo della Prima Repubblica con Tangentopoli. Forse non è un caso che a scrivere questa biografia sia una persona che ha invece vissuto quei due momenti storici in diretta senza aver potuto respirarne, in diretta, altri. Questo mi permette anche più serenamente di non dovermi prestare al gioco di tanti che strattonano Niccolai nel duemila, essendo sicuri delle scelte che avrebbe fatto, cosa impossibile. Di sicuro questo non è il tema del libro.

 


dal retro di copertina


Giuseppe Niccolai, detto Beppe (1920-1989), volontario nella Seconda Guerra Mondiale e "ospite" nel Fascist’s Criminal Camp di Hereford. Deputato del Movimento Sociale Italiano per due Legislature, dal 1968 al 1976. La sua relazione alla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Fenomeno della Mafia in Sicilia fu lodata da Leonardo Sciascia come «una cosa seria». Consigliere Comunale del MSI a Pisa dal 1951 al 1980. Almirantiano di ferro fino al 1984, quando con la mozione "Segnali di Vita" inaugura una differenziazione che lo porta all’opposizione interna.
Personaggio complesso e tormentato. Una vita politica in cui nel lungo percorso missino arriva il rimettersi in gioco, il riposizionarsi; subentra la necessità di un cambiamento che lo porta, giocando d’attacco, all’eresia dell’aprirsi agli "altri", alla volontà di modernizzare il partito.
In queste due epoche di una stessa esistenza rimangono fermi ed intatti il rigore morale e l’apertura mentale, la sobrietà, la lotta a tutte le caste, con qualche decennio d’anticipo, l’allergia ai privilegi, la passione per un popolo e per una Nazione; con il chiodo fisso del ricomporre l’Italia «scissa e martoriata».



ringraziamenti

 

L’autore ringrazia di cuore tutti coloro che hanno contribuito a questa pubblicazione con i propri ricordi, con i propri archivi, il proprio aiuto, i consigli, le critiche.
In particolar modo: Maria Chiara e Francesco Niccolai, Giacomo Mannocci, Loreno e Silvia Silvestri, Francesco Capecchi, Diego Petrucci, Giancola Adilardi, Filippo Bedini, Giuseppe Gonnella, Mario Pellegrinetti, Giovanni Belli, Enrico Chiodi, Valerio Bertuccelli, Gianni Alemanno, Peppe Nanni, Umberto Croppi, Flavio Laghi e la redazione di www.beppeniccolai.org, Michele De Feudis, Domenico Mennitti, Luca De Netto, Luciano Luciani, Giulio Buffo, Marco Tarchi, Jacopo Cellai.


Bibliografia

A. Baldoni, Noi Rivoluzionari, Roma, Settimo Sigillo, 1986
G. Accame, Il Fascismo immenso e rosso, Roma, Settimo Sigillo, 1990
P. Ignazi, Il Polo escluso, profilo del Movimento Sociale Italiano, Bologna, Il Mulino, 1989
A. Carioti, Orfani di Salò, Milano, Mursia, 2008
L. Lanna, F. Rossi, Fascisti immaginari, Firenze, Vallecchi, 2003
G. Mughini, Compagni addio, Milano, Mondatori, 1987
R. Bernardini, Un pisano racconta (fatti, persone e altro nei ricordi dell'autore), Pisa, ETS, 2001
M. Tarchi, Cinquant’anni di nostalgia, Milano, Rizzoli, 1995
G. Niccolai, Rosso e nero, Viareggio, L’Eco della Versilia, 1983
J. Cellai, Genova cinquant’anni dopo, Firenze, Sassoscritto, 2010
Autori vari, Le Radici e il progetto, Roma, Settimo Sigillo, 1988
A. Terranova, Planando sopra boschi di braccia tese, Roma, Settimo Sigillo, 1996

 

 

Per informazioni:

info@ecletticaedizioni.com

 

Terracina - Presentazione del libro

Beppe Niccolai

Il missino e l'eretico

nella foto Mario Landolfi, Alessandro Amorese e Gianni Alemanno

 

(le locandine...)

Ringraziamo Alessandro Amorese che ha inviato il materiale di questa pagina.