Ieri mattina alle 7,30, nella clinica
neurologica dove era ricoverato, ha cessato di vivere l'onorevole Giuseppe
Niccolai. Era nato a Pisa nel 1920. Colpito da un «ictus» cerebrale ai primi di
settembre, l'uomo politico pisano dopo un primo miglioramento che poteva far
sperare in un recupero, si è di nuovo aggravato alla fine della scorsa settimana
entrando in uno stato di coma irreversibile. I funerali si svolgeranno domani,
alle ore 15, partendo dall'abitazione dei defunto in via Santa Cecilia. La
cerimonia religiosa avrà luogo nella vicina chiesa.
Con Beppe Niccolai scompare il protagonista di una lunga stagione politica.
Consigliere comunale e provinciale, parlamentare per due legislature,
giornalista e scrittore di sicura efficacia, osservatore attento e critico di
una società di cui non condivideva molte cose, Niccolai ha lasciato un segno
profondo non soltanto nel suo partito, il MSI, ma anche e soprattutto a Pisa,
nella città dove era nato e che ha amato visceralmente.
Volontario in guerra ad appena 18 anni e poi reduce da una lunga prigionia,
Niccolai cominciò a far politica e fu tra i fondatori del Movimento Sociale
pisano. Scelse un partito controcorrente, che non soltanto dava un seguito
ideale al suo gesto di offrirsi come volontario nella guerra di Mussolini, ma
gli consentiva di attuare una strategia politica senza esser costretto a mettere
le vele al vento degli altri. Delle tante peculiarità che si possono ricordare
di Beppe Niccolai una, forse, è la più vera di tutte: accuratamente, quasi con
ostinazione, ha sempre scelto di stare dalla parte di chi non aveva il potere.
Anche all'interno del suo partito, per il quale ha rappresentato una, «coscienza
critica» a volte non gradita. E inevitabilmente aveva finito per scontrarsi con
chi, nel MSI, il potere lo aveva e lo esercitava, tanto che non molto tempo fa
l'attuale segretario Gianfranco Fini lo propose per l'espulsione per avere egli
criticato apertamente certe risoluzioni della direzione politica. L'anno scorso
sorprese ancora una volta i suoi allorché, in piena polemica dopo l'arresto di
Sofri per il delitto Calabresi, scese in campo pubblicamente per difendere
l'ex-leader di "Lotta Continua", l'uomo cioè che aveva organizzato quella
manifestazione contro un suo comizio che si concluse con la morte del giovane
anarchico Franco Serantini.
La sua attività parlamentare, cessata volontariamente dopo due legislature, è
stata intensa, ma non c'è dubbio che a Pisa, di Niccolai, si ricorderanno
soprattutto le battaglie sui grandi temi della politica cittadina. Per anni il
foglio di cui era direttore e unico redattore, "Il Machiavelli", fu come una
frusta che colpiva tutti, spesso indiscriminatamente e talvolta utilizzando
argomenti e fatti privati che niente avevano a che fare con la lotta politica.
Ma c'erano anche veementi critiche a scelte politiche precise ed oggi è giusto
riconoscere che Niccolai per alcune cose ha avuto ragione. Basta ricordare la
battaglia che condusse contro l'unificazione delle due aziende di trasporti di
Pisa e Livorno. È vissuto abbastanza per vedere quello che lui definiva il
«carrozzone dell'ACIT» scindersi di nuovo, oppresso dai debiti e incapace di
funzionare, come aveva predetto. Scomodo, spigoloso, bastian contrario per
vocazione e scelta, intransigente spesso al di là dei limiti ma capace di grandi
generosità, Niccolai è stato uno degli ultimi protagonisti di un'epoca che non
sarà facile dimenticare.
[G.M.]
"Il Tirreno", 1 novembre 1989
La settimana scorsa era stato colpito da ictus cerebrale
È morto Giuseppe Niccolai
Per quasi trent'anni era stato consigliere comunale.
Giornalista professionista aveva fatto parte in Parlamento di una importante
commissione antimafia
È morto all'ospedale Santa Chiara l'on. Giuseppe Niccolai. Il prossimo 26
novembre avrebbe compiuto 69 anni. La scorsa settimana era stato colpito per la
seconda volta da ictus cerebrale.
La sua pur forte fibra non ha resistito alla grave malattia. Niccolai è stato un
uomo politico di primo piano non solo a Pisa ma anche in Italia per aver
ricoperto importanti incarichi nel MSI e per essere stato poi uno dei più
strenui oppositori di Almirante. Ma Niccolai vanta anche una carriera
parlamentare intensissima.
Era anche giornalista professionista. Il suo stile, sia quando dirigeva il
periodico pisano "Il Machiavelli" che successivamente, su "L'Eco della
Versilia", pubblicazione conosciuta a livello nazionale, è sempre stato
graffiante.
Niccolai era noto per la scrupolosità delle sue fonti di informazione. Il suo
studio era un vero e proprio archivio di libri, di notizie, di dati.
Da giovane era stato anche un valente calciatore. Aveva fra l'altro militato nel
Torino, arrivando perfino al debutto in serie "A" con la maglia granata.
In età più avanzata si era dedicato al ciclismo. Hobby che aveva coltivato fino
a qualche mese fa.
La sua attività politica inizia già nel primo dopoguerra. Alla fine degli anni
Quaranta è già segretario della federazione. Nel 1951 diventa consigliere
comunale, carica che ricoprirà ininterrottamente per quasi trent'anni, fino al
1980. A palazzo Gambacorti dà vita ad una vivace opposizione, basando spesso i
suoi interventi -pure discutibili sul piano politico- su una documentazione
scrupolosa.
Nel '68 fa il suo ingresso in Parlamento come deputato.
E quell'anno coincide con la contestazione studentesca, che vede Niccolai
ripetutamente preso di mira dagli aderenti di Lotta Continua e dai partiti di
sinistra. Niccolai viene riconfermato deputato anche nella successiva
legislatura fino al '76.
Per quasi trent'anni, sino quasi alla fine degli anni Settanta, è stato
padre-padrone del MSI pisano. Amico di Almirante lo segue passo dopo passo, fino
a che non diventa uno dei suoi più strenui oppositori.
Nel 1984 Niccolai presenta un documento congressuale fortemente critico nei
confronti del segretario nazionale e che raccoglie ampi consensi. Di fatto nasce
una corrente in seno al MSI che fa capo appunto a Niccolai e che nell'87 ottiene
il 10% dei voti. Una percentuale rilevante soprattutto perché lo stesso Niccolai
fa da coagulo alla contestazione interna al partito che raggiunge il 40%. Viene
anche espulso per un breve periodo dal Partito. Ma poi il segretario Fini lo
riammette.
Negli ultimi tre o quattro anni si era dedicato alla riscoperta della figura di
Berto Ricci, un fascista che fu molto critico con la classe dirigente del tempo
e che morì giovane, durante il secondo conflitto mondiale. Niccolai, partendo
appunto dalle idee di Ricci, stava sviluppando la sua battaglia politica.
Da parlamentare aveva fatto parte di varie commissioni, tra cui, negli anni
Settanta, quella a cui teneva di più: l'antimafia. E tra le due relazioni che il
MSI portò in sede di commissione, una si basava sulle ricerche fatte da
Niccolai. Ricerche così accurate e documentate che Leonardo Sciascia, uomo di
sinistra, nel corso di una intervista alla televisione francese, dichiarò che
l'unica relazione antimafia con un fondamento serio era quella del missino
Niccolai.
Nella sua intensa attività locale, fra l'altro, Niccolai presentò nel '69 la
proposta di istituzione del Parco naturale.
I funerali si svolgeranno domani, giovedì, alle ore 15 partendo dalla sua
abitazione di via Santa Cecilia, alla presenza del segretario nazionale del MSI,
Fini.
(m.b.)
"La Nazione", 3 novembre 1989
Il feretro è stato portato a spalla
Caro Beppe, non ti dimenticheremo
Folla commossa al funerale dell'onorevole Beppe Niccolai
Si sono svolti ieri pomeriggio, con un grande concorso di
folla, i funerali dell'onorevole Giuseppe Niccolai.
La salma, vegliata in casa da parenti ed amici, è stata portata a spalla nella
chiesa di Santa Cecilia dove è stato officiato il rito funebre. Quindi, sempre
portato a spalla, il feretro ha percorso la via San Francesco, la via Oberdan e
la via Consoli del Mare. Il corteo funebre si è poi sciolto in piazza dei
Cavalieri.
Alla cerimonia funebre non ha partecipato alcun rappresentante
dell'amministrazione comunale. Presenti invece i massimi dirigenti del MSI, dal
segretario Gianfranco Fini ai parlamentari Franco Servello, Giulio Maceratini,
Altero Matteoli.
Prima che il feretro proseguisse in auto per il cimitero suburbano, l'onorevole
Gianfranco Fini ha commemorato la figura di Beppe Niccolai sottolineandone le
doti umane, politiche e civili.
"Il Tirreno", 3 novembre 1989
Circa mille persone hanno salutato l'uomo politico pisano
Caro Beppe, non ti dimenticheremo
Il segretario del MSI Fini ai funerali dell'on. Niccolai
Circa mille persone hanno partecipato ieri ai funerali
dell'on. Giuseppe Niccolai, colpito nei mesi scorsi da un ictus cerebrale dal
quale non sì era più ripreso.
Anche se la volontà dei familiari è stata quella di far svolgere i funerali
nella massima semplicità, la notorietà dell'uomo politico ha spinto numerosi
amici e uomini politici, anche se di diversa estrazione, a partecipare alle
esequie che si sono svolte nel primo pomeriggio nella chiesa di Santa Cecilia,
proprio a pochi passi dall'abitazione dell'on. Niccolai.
Al termine del rito funebre, la salma, avvolta in un tricolore è stata portata a
spalla da iscritti al partito, seguita dai familiari e dal segretario nazionale
de! MSI, on. Fini, affiancato da altri parlamentari missini quali gli on.li
Servello, Franchi, Maceratini, Valenzise, Matteoli, Tatarella ed il direttore
del "Secolo d'Italia" Accame.
Ai rito funebre era presente anche il gonfalone del Comune scortato da due
vigili.
Il corteo ha attraversato via S. Francesco e poi proseguendo per Borgo Largo,
dove numerosi negozi in segno di rispetto hanno abbassato le saracinesche, si è
diretto in via Consoli del Mare da dove ha raggiunto Piazza dei Cavalieri. Qui,
davanti alla Scuola Normale, il segretario Fini ha tenuto il discorso funebre,
esaltando la schiettezza e l'onestà dell'uomo politico pisano.