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"L'Eco della Versilia", n° 1/2, Anno XII - 15 febbraio 1983

 

Terrorismo, mafia e sistema di potere

Beppe Niccolai

 

È indubbiamente sul terreno del terrorismo, della mafia, della camorra, più vastamente del partito emergente della criminalità organizzata, che gli schieramenti politici italiani possono provare di possedere o no una cultura atta a capire i "fenomeni delinquenziali", a fronteggiarli e a batterli poi. È un banco di prova decisivo, assorbente.
Le forze politiche italiane non hanno questa cultura. Sono quindi impossibilitate a capire, e di conseguenza a superare la prova. Domanda di fondo: perché a 38 anni dal 1945, dopo 38 anni di un "sistema di potere" senza ricambio, emerge, nella vita politica italiana, il partito della malavita? C'è una risposta culturale? È possibile?
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Vediamo di analizzare brevemente ciò che è accaduto. Con la sconfitta del 1945 l'Italia riconosce la propria esistenza negli Stati Uniti d'America, cioè in un modello di civiltà in cui non solo il fascismo, ma nemmeno le tradizioni popolari (dalla cristiana alla socialista, alla repubblicana) si erano mai riconosciute. Ciò ha comportato per la società italiana, per i suoi valori, una torsione violenta. Gli Italiani sono entrati, culturalmente, in un universo ad essi completamente ignoto, e ne escono, anno 1983, completamente cambiati.
Se il Cristianesimo era stato fino al 1945, nei suoi valori più profondi, l'elemento unificante degli Italiani, dopo la sconfitta il fenomeno culturale che omologa gli Italiani, è 1' edonismo di massa. Tutti i valori umanistici vengono sbriciolati.
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Se l'iniziale inserimento dell'Italia nell'ordine politico, culturale e civile di una Nazione come l'America, le cui matrici culturali sono collocate da sempre in un protestantesimo militante, è operato attraverso la gerarchia della Chiesa, la Democrazia cristiana, facendosi via via modello americano, rovescia i rapporti di forza con la stessa Chiesa cattolica; liquida l'idea nazionale che fu del Risorgimento e del fascismo, e al posto della "Patria" pone, come punto di riferimento, la società americana. Una realtà diversa, indefinibile, vasta e profonda che noi stessi ci siamo incaricati di chiamare "occidente".
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È l'immagine che ci plasmerà per 38 anni, rendendoci diversi da quelli che eravamo; è l'immagine che ci porterà, nella cattedrale di Palermo il 4 settembre 1982, all'esecrazione più profonda e che farà esplodere la clamorosa denuncia di un Cardinale: tu, sistema di potere, sei il partito della mafia. Si è toccato il fondo. Anche la Chiesa sa che ora è questione di vita o di morte.
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Il modello "occidente" ha operato alle radici umane del popolo italiano, sradicandole, impedendo soprattutto di guardare al proprio passato, cioè alla Nazione, alla tradizione, a ciò che, religiosamente, ci fa comunità. Sono nati i mostri, la barbarie, il partito della malavita che fa tutt'uno con lo Stato. Tossine medicinali attraverso quel modello di sviluppo che ha visto le nostre città massacrate dall'urbanesimo miserabile, dal teppismo, dalla violenza, dalla volgarità, dal sangue. L'Italia in questi 38 anni: un paese culturalmente e civilmente irrilevante.
Il momento più significativo della DC come partito guida di "quel" modello di sviluppo non è la sua politica estera; è la sua politica della scuola e della cultura. In tutta questa realtà la DC è sempre stata presente. Per fare cosa? Il nulla come messaggio. Nichilismo. Purificazione delle proprie radici italiche ed europee.
Nasce il partito della malavita. È il Cardinale Pappalardo che, nel Duomo di Palermo, lo annuncia a 60 milioni di Italiani. «La mafia è stata nazionalizzata. Ha invaso come cancro l'intero corpo della Nazione e così amministra, uccide, finanzia, ricicla, decide, giudica, serve, lottizza, governa!».
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Il modello di sviluppo "occidentale", lungo il quale è sbocciato questo sistema di potere, ha un nome: "americanismo". Il patto è stato questo: io, Stati Uniti d'America, do a te, DC, il controllo delle istituzioni, anzi ti faccio il partito delle istituzioni, ti consacro a Stato, purché tu mi restituisca un'Italia priva di memoria storica e ufficialmente tesa all'ideologia dell'edonismo di massa.
Quali le conseguenze più immediate? La disumanizzazione dei rapporti umani. L'ideologia irreligiosa del potere (la DC è distante anni luce dalla predicazione di Cristo), la sacralità, invece, della mercé e del suo consumo.
Delitti, stragi, assassinii; l'essere sempre esposti al colpo alle spalle; l'essere contornati da spie; l'essere assassinati in divisa o no, senza sapere se a sparare e ad assassinare sia lo Stato o la criminalità: tutto ciò non piove dall'alto così per caso. Tutto ciò è la conseguenza di un perverso "modello di sviluppo", !e cui origini sono si lontane, ma i cui effetti micidiali sono ora presenti come non mai. Effetti micidiali che, se si intendono combattere, condizione prima è prendere coscienza da dove vengono, chi li gestisce e perché, quali forze possono essere aggregate per batterli.
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Però nulla potremo se questo perverso "modello di sviluppo" non si porta a conoscenza della pubblica opinione, se non si scuote la pubblica opinione dal "gattopardismo" del "chi me lo fa fare"; gattopardismo di cui sono responsabili, per prime, quelle forze politiche, in testa il PCI, che non hanno voluto mai andare con coraggio a fondo della questione.
Per dichiarare guerra al nemico -e guerra occorre dichiararla- bisogna preliminarmente individuare dove il nemico è situato, di quali forze dispone, come sia fatto, quale sia la sua natura. La lotta sarà dura e lunga, perché oggi sono milioni gli Italiani che, dinanzi al crollo dello Stato e di tutto, considerano la mafia e la camorra come "rifugi necessitati" per poter continuare a soddisfare esigenze di vita. La lotta sarà dura e lunga. Ma per riuscire, per tornare a dar tono, prospettiva, speranza alla politica italiana, occorre, da parte della Destra Nazionale, disegnare il partito in alternativa netta, categorica, inflessibile al mondo espresso dalla DC, mondo che, per sua natura, altro non fa che alimentare comunismo.
Il successo della Destra è condizionato dal saper essa disegnare e creare una comunità, la più ampia possibile, che sia oggi l'antitesi dei non-valori espressi dal "modello di sviluppo" portato avanti dalla DC.
Il disegno di alternativa della Destra, se vuoi essere sostanza, deve partire dal ridare un senso all'Italia (tornata la terra dei morti) nel mondo come Nazione.

Giuseppe Niccolai