da "Fiamma Tricolore Reggio Calabria" (www.fiammareggio.it)
Nel segno di Almirante e
Niccolai:
un sogno chiamato Fiamma
Tricolore!
Luigi
Iacopino
Reggio Calabria - 7 Febbraio 2010,
ore 11.00
Inaugurazione Sede Fiamma Tricolore
Sez. Giorgio Almirante - Beppe Niccolai
Inaugureranno la sede
l’On. Luca Romagnoli e il sindaco
Giuseppe Scopelliti
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l Movimento Sociale Italiano nel corso della sua lunga vita si è sempre
contraddistinto come un movimento, prima ancora che partito politico, che, nel
complesso della partitocrazia italiana, ha voluto rappresentare un momento di
rottura con la classica politica italiana, non solo per ciò che concerne la
collocazione e l’etichettatura, che per forza di cosa e per interessi e giochi
del sistema ci sono state per certi versi imposte, ma anche per ciò che riguarda
il complesso patrimonio ideale e valoriale e la missione storica da sempre
portata avanti considerando le gloriose radici sulle quali pone il proprio
fondamento la dottrina sociale e nazional-popolare. Il Movimento Sociale Fiamma
Tricolore -che dell’MSI, sciolto nel famoso congresso di Fiuggi del 1994, ne è
diretta continuazione storica e ideale, in quanto partito e movimento, poiché
non ha accettato le tesi di Fiuggi ispiratrici di Alleanza Nazionale- ha voluto
nient’altro che continuare su quella Via, senza retrocedere, per portare avanti
ancora l’idea rivoluzionaria della Repubblica Sociale Italiana riproponendola,
in forma moderna e aggiornata, ai giorni nostri.
La federazione reggina della Fiamma Tricolore inaugurerà la sua sede provinciale
nella giornata di domenica 7 Febbraio alle ore 10:30 e i militanti hanno deciso
di intitolarla a due esponenti storici dell’MSI, Giorgio Almirante, storico
segretario del movimento, e a Beppe
Niccolai, l’eretico, uno dei pensatori più illustri del neofascismo italiano.
Giorgio Almirante, come è noto, fu Segretario dell’MSI per moltissimi anni e,
per certo aspetti, si può dire, che la storia dell’MSI fu anche la storia di
Almirante. Uomo di grande levatura morale e di indubbia onestà intellettuale, fu
uno dei pochissimi leader politici al mondo ad essere al di sopra di ogni
sospetto e di ogni intrigo politico. Seppe tener unita la comunità umana, prima
ancora che politica, che ieri, come oggi, si riconosceva in quella che viene
definita l’area nazional-popolare. Durante l’arco della sua vita, umana e
politica, seppe dare gran sfoggio alle idee del Movimento Sociale, denunziò
instancabilmente la corruzione pubblica, politica e amministrativa, che reggeva
e, purtroppo, regge anche oggi quella che egli definì “l’onorata società
mafiosa” e si oppose al modello di democrazia illuminata e deviata imposta dai
partiti di maggioranza dell’epoca. Grande combattente, anche se non fu esente da
errori e operazione non totalmente condivise, imposte, purtroppo, anche dal
clima politico, fu il punto di riferimento dei missini per un periodo in cui
l’oscuro clima politico, che alimentava lo scontro tra gli opposti estremismi,
voleva imporre il suo modello politico basato su sistemi lobbisti, comitati
d’affari e sudditanza ad interessi eterodiretti extranazionali. A questi seppe
opporre, con coraggio ed umiltà, una politica fatta di coerenza, onestà,
giustizia, lotte di popolo, battaglie sociali e di difesa di diritti importanti
come quelli della casa e , più in generale, delle famiglie e dei lavoratori.
Beppe Niccolai, come detto, può essere
considerato uno dei pensatori più illustri del neofascismo italiano. Fu
esponente di una linea di pensiero fortemente sociale e integralista tanto da
essere soprannominato il “missino eretico”. Sognava un vasta e intima unione di
popolo, dunque un vasto movimento sociale, nazionale e popolare che, aldilà
delle etichette storico-politiche, fosse abbastanza forte e preparato da
contrastare il potere democristiano, le lobby e i potentati
economico-finanziari. Fu un militante particolare dell’MSI tanto che le sue tesi
lo ponevamo talvolta in contrasto con alcune gerarchie di partito. Fascista,
potremmo dire intransigente, dedicò la sua vita ad alcune tematiche cardine: la
lotta alla collusioni politiche e ai comitati d’affari, la denunzia di scandali
e stragi in aperta opposizione ai poteri deviati e alla massoneria, l’aperta
opposizione alla politica democristiana filo atlantica, la difesa dei diritti
sociali dei lavoratori in una visione etica e corporativa dello Stato, il
superamento della destra e della sinistra -considerate come obsolete categorie
ottocentesche- e il superamento dei due pensieri apparentemente dominanti, il
liberal-capitalismo e il comunismo, su cui sono state costruite le sconfitte
dell’uomo-lavoratore e le più nefaste umiliazioni della dignità dei popoli. Ha
ambito a portare alle estreme conseguenze la corrente più sociale e
rivoluzionaria dell’MSI, quella che rivendicava con forza l’eredità della famosa
“Terza Via” che fa dell’alternativa corporativa e della socializzazione i perni
della sua dottrina politica e sociale nell’ottica della realizzazione dello
Stato Nazionale del Lavoro.
Giorgio Almirante e Beppe Niccolai sono stati due grandi uomini, prima ancora
che due esemplari politici italiani, che certamente non hanno avuto i successi e
il riconoscimento che a loro sarebbero dovuti essere riconosciuti. Sarebbe stato
questo, in primo luogo, un successo e una garanzia soprattutto per il popolo
italiano. Avendo coscienza del fatto che non bastano certamente queste brevi
righe per descrivere due grandi uomini del novecento, è opportuno specificare
che questa brevissima introduzione si è resa necessaria per rendere noto che la
federazione reggina della Fiamma Tricolore, intitolando la propria sede a questi
due grandi esponenti del Movimento Sociale Italiano, intende in primo luogo
rendere omaggio a due uomini che, aldilà del loro impegno politico, furono due
esempi di indubbio spesso umano e morale, la cui concezione politica ed anche
filosofica, intende riprendere ed attuare nella sua quotidiana azione politica.
Luigi
Iacopino
Responsabile Linea Politica
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