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"Secolo d'Italia", 30 agosto 1977

 

Inefficienze gradite

Beppe Niccolai


Sono in difficoltà. Questa volta non possono barare. Non hanno a disposizione nemmeno le 200 guardie forestali che nel 1970 avrebbero tentato il «golpe». Meno che mai possono ricorrere alle congiure, ai complotti, alle trame.
Hanno dinanzi una donna. Con suo figlio (ma non è sicuro), e due donne, le complici. E una Opel, cioè un'auto tutt'altro che veloce. È tutto qui. È la versione di Anneliese, si dirà. Vero, ma è l'unica versione esistente, visto che i nostri inquirenti (non escluso il ministro Lattanzio, che ha fatto indagini personali) ancora brancolano nel buio.
Roba da manicomio! hanno ritenuto possibile perfino che unità della flotta germanica, ancorate nel porto di Napoli, avessero preso parte alla fuga di Kappler. Hanno ritenuto possibile che i servizi segreti germanici fossero della partita! Hanno fantasticato di fughe «via aria» e «via mare»!
Stampa, televisione, governo, partiti non sentono vergogna. Insistono. Non chiudono, per riguardo alla Nazione, che informano e governano, il capitolo. No. lo tengono aperto.
Affermano di difendere la dignità e l'onore del Paese. E non si accorgono che, giorno per giorno, ridicolizzano una Nazione di cinquanta milioni di persone.
Da trenta anni governano. Con poteri che nemmeno Mussolini ebbe. Ed eccolo il loro capolavoro: dalle carceri si esce quando e come si vuole. La mafia la fa da padrone. Sequestra e uccide a suo piacimento. Certa magistratura assolve e condanna «secondo tessera». I politici di vertice non pagano mai. Per loro, o c'è l'amnistia, o c'è la Commissione inquirente che insabbia tutto, o ci sono i carabinieri su cui scaricare le responsabilità.
Se la prendono con il SID. È mancato ai suoi compiti, afferma il socialista Cicchitto. Quest'ultimo, per chi non lo sapesse, è colui che, prima di diventare deputato e membro della Commissione Difesa, partecipava alle manifestazioni dei «proletari in divisa» che, viso coperto dal passamontagna, rivendicano il diritto di ribellarsi agli ufficiali e di trasformare le caserme in cellule per l'eversione contro lo Stato.
Il SID, nella vicenda Kappler ha dimostrato «scarso sensibilità»? Lo affermano i politici. Quei politici che dal 1964 in poi si sono spesso e volentieri serviti del SID (allora SIFAR) per finanziare giornali di partito, corrompere i propri avversari di corrente, ricattarsi fra loro, fare affari sulle commesse. Ed oggi… scoprono che è inefficiente. Santo Iddio: ma con chi abbiamo a che fare? Ma credono davvero che il popolo italiano sia un branco di imbecilli?
Si veda il ministro Lattanzio. Severissimo con i carabinieri. Indecisioni, incertezze di comportamento, mancanza di spirito d'iniziativa. Sono gli addebiti rivolti dal ministro all'Arma. Ma perchè limitarsi al «caso Kappler»? Infatti l'Arma dei Carabinieri dimostra «scarso spirito di iniziativa» anche quando non «scopre», e se lo scopre non lo denuncia, che il ministro, nelle sue campagne elettorali, si serve dei mezzi dell'Esercito per agguantare voti. Si tratterebbe di peculato.
La mancanza di iniziativa può anche essere vantaggiosa e gradita e quando è tollerata e incoraggiata per certe personali faccende, non può essere deprecata per altre.
Si veda la farsa combinata dei sei partiti che appoggiano il governo. Tutto programmato. Si sono divise le parti. C'è chi protesta (ma non tanto), c'è chi annuncia le richieste ultimative ma poi si ammorbidisce, c'è chi applaude alle dichiarazioni del ministro. Gattopardescamente il tutto rimane come prima.
Il ministro resta e le Forze Armate, Carabinieri compresi, ancora più a fondo. E l'ordine pubblico? A pezzi. Come volevasi dimostrare.
Intanto dal Friuli una notizia. Non è una novità.
La classe politica ruba. Anche sul terremoto.
È giusto: bisogna punire i Carabinieri!
 

Giuseppe Niccolai

Inviato da Andrea Biscàro - http://www.ricercando.info