"Secolo d'Italia", 31
maggio
1977
I «deviatori» del SID
Beppe Niccolai
Fascicoli del SID. La grande stampa fa chiasso e si domanda, angosciata, se i
fascicoli richiesti dalla Corte di Catanzaro sulla strage di piazza Fontana,
siano ancora intatti. Come se «tutto» avesse inizio con il 1969. La questione
delle «deviazioni» del SID è riproposta ora con l'apertura del processo sul
"golpe Borghese".
Vogliamo, signori della grande stampa, essere, una volta tanto, più precisi ed
un tantino più onesti?
Per giungere alla verità sul 1969 e su altre successive vicende, occorre
risalire più a monte, e almeno all'ottobre 1962, quando il SID, allora SIFAR, fu
trasformato in una specie di agenzia promozionale, col fine precipuo di
integrare i socialisti al potere della Repubblica Italiana attraverso la formula
di centro sinistra.
Ci stettero i socialisti, o sdegnosamente rifiutarono? Ci stettero, eccome! E
mangiarono. Avidamente. Anche miserabili briciole.
Un episodio mai smentito. Fra le carte del colonnello Rocca, dopo la sua non
tanto misteriosa morte, fu trovato un appunto. Eccolo: «Operazione n. 42. Il
ministro Corona attenderà il capo del SIFAR lunedì 24 corrente alle ore 13,30
nel suo ufficio al ministero del Turismo e Spettacolo a via della Ferratela, 51.
Egli è incaricato da Nenni di ritirare quanto convenuto (cinque);
successivamente presenterà il capo del SIFAR a Nenni. Gli accordi suddetti sono
stati presi da Taviani ieri mattina. Sarà bene lunedì mattina chiedere conferma
dell'appuntamento alla segreteria del ministro Corona. F.to: Rocca».
Vediamo di chiarire al lettore come stanno le cose. Innanzi tutto: chi è il col.
Rocca? Rocca fa parte del SIFAR e, agli albori del centrosinistra, viene
distaccato in un ufficio particolare, un «SIFAR parallelo» direbbero i
socialisti (contro il quale si sono guardati bene dal protestare!). L'ufficio
prende il nome «REI» ed ha lo scopo precipuo di amministrare, grazie a
contributi americani e di industriali italiani, la gestione del costituendo
centrosinistra. In breve: svolgere opera di corruzione nei riguardi del PSI.
L'appunto citato risale ai febbraio 1964. quando Nenni era vicepresidente del
Consiglio dei ministri del primo governo Moro di centrosinistra.
Nenni. dunque, il 24 febbraio 1964, ore 13.30, s'incontra con il generale
Viggiani, capo del SIFAR. La presentazione avviene tramite l'allora ministro del
Turismo e dello Spettacolo Achille Corona, il quale, un attimo prima, si è
beccato cinque milioni che il SIFAR, attraverso l'«operazione n. 42», passa,
dall'ottobre 1962, al giornale "l'Avanti!". L'appunto precisa che gli accordi
per l'incontro Nenni-SIFAR sono stati presi dall'allora ministro degli Interni
Paolo Emilio Taviani.
Ora delle due l'una. O quanto abbiamo scritto è falso, ed allora siamo qui a
ripetere quanto già, e più volte, abbiamo detto dal gennaio 1968 (giorno in cui
anche i documenti del col. Rocca vennero resi di pubblica ragione) ad oggi:
chiamateci a rendere ragione davanti al magistrato, soprattutto perché ne va di
mezzo l'onorabilità di un santone che risponde al nome di Pietro Nenni.
O quanto affermiamo è vero (ed è vero), ed allora i socialisti e i loro
caudatari non hanno alcun diritto di chiedersi il perché lo Stato, sfasciandosi
moralmente, ha dato via libera alla criminalità. Né, come scrive "l'Avanti!"
(27-5-77) dire che «il SID è alle corde» solo perché la Corte di Catanzaro ha
richiesto i documenti riguardanti piazza Fontana. Il SID è alle corde per essere
stato coinvolto, grazie alla politica da basso impero che i socialisti hanno
introdotto nella vita della Nazione, nelle lotte di potere all'interno delle
fazioni e delle cosche democristiane e socialiste.
Lo Stato italiano, grazie a loro, non è la «casa di vetro» tante volte promessa,
ma una specie di «cosa nostra», entro la quale politici e taluni burocrati
colludono, si alleano, si combattono, si ricattano con metodi e mentalità da
malavita. Non si spiegherebbe altrimenti come il PSI, attraverso Giacomo
Mancini, abbia fornito a Catanzaro al gen. Maletti ed al cap. La Bruna appoggi
morali e materiali, a cominciare dal mettere a loro disposizione gli avvocati.
Si: tutta la verità sul SID, e dintorni. Ma fin dai tempi in cui i socialisti
furono sorpresi, con le mani e la bocca, nelle casse del SIFAR, oggi SID.
Giuseppe Niccolai
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