"Secolo d'Italia", 6 marzo 1977
Per ingrassare il regime
Il sangue dei giovani
Beppe Niccolai
Si affrontano e con
ferocia. con armi dette improprie Si sparano. Cadono a 19-17 anni, sui selciati
delle strade, davanti alle scuole.
Il giorno dopo il «regime» respira, ingrassa. Si sente rassicurato. Il gioco
sanguinoso dei «rossi» e dei «neri» prospera. Guai se cessasse! Entra nelle aule
del Tribunali. Giudici disposti a condannare severamente i giovani di destra se
ne trovano. Giudici disposti a condannare giovani di sinistra invece no. C'è
sempre una sentenza di compromesso; si scoprono attenuanti a non finire. Tutto
programmato: fa parte della regia.
La grande stampa, la radio, la televisione non placano gli animi. Buttano fiele
nella ferita. E si ricomincia. Il regime deve vivere. E come farebbe se,
giornalmente, non avesse a disposizione il sangue di qualche sedicenne su cui
speculare?
L'estremismo serve: serve alla DC per egemonizzare la paura del Paese, serve al
PCI per qualificarsi «partito di ordine», serve al PSI per far dimenticare
Mancini; serve alla classe politica di vertice per non pagare il prezzo,
politico e morale, di avere portato al collasso lo Stato.
Non sta in piedi più nulla. Degradazione morale fin nel midollo della Nazione.
Scuole. Università, Ospedali, tutto l'apparato pubblico al collasso. Dalla
televisione criminali lanciano appelli... moralizzanti allo Stato. Dintorno
miliardi depredati. Senza mitra, senza calzamaglie, ma servendosi della
legalità: petroli, ANAS, Lockheed, tanto per citare i maggiori. Una vera e
propria girandola.
E il cittadino? Travolto, sommerso, affogato dalle difficoltà. Rapinato nel
salario, nello stipendio.
Ma il regime non esce perdente. Anzi. Allarga, estende il suo potere sui
sudditi.
Ci sono i rossi e i neri. Che si massacrano a vicenda. Perché Andreotti e
Berlinguer vivano.
È una infamia. È una infamia che serve. I ragazzi cadono. Entusiasmo, ira, odio,
ferocia. C'è tutto. E una disperazione amara. La propria Patria in queste
condizioni. Tutte le speranze uccise..
Quei sangue… È la fortuna dei politici di vertice. Consente loro di non pagare
mai; di avere le ville in Svizzera; di viaggiare alle Bahamas, ad Acapulco, a
Hong Kong, il conto in banca, lo yacht con bandiera panamense. L'antifascismo
come bandiera.
E si va avanti.
Sui muri dell'Università di Roma sta scritto:«la fantasia vi distruggerà».
Si, cari ragazzi, un po' di fantasia non guasterebbe. Questo «regime», dopo
essersene servito, sputa sul sangue dei giovani che, copioso, irrora il selciato
delle strade d'Italia.
Ve ne siete accorti, cari ragazzi?
Giuseppe Niccolai
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