"Secolo d'Italia", 22 novembre 1970 (pag. 9)
IX Congresso Nazionale MSI
Intervento di Beppe Niccolai
(...)
Niccolai ha
affrontato, quale componente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati,
i problemi e la scelta del mondo militare.
L'on Giuseppe Niccolai è partito da una considerazione: oggi i militari in tutto
il mondo, sono all'avanguardia della stessa vita civile. La classe militare,
dalla Cina, dove cento generali fanno parte del Comitato centrale, agli Stati
Uniti d'America. all'Africa Nera, all'Asia, all'URSS, dovunque, svolge un ruolo
di primo piano. In determinate situazioni riesce a far meglio del politici. Si
veda il maresciallo Grecko dell'URSS che, entrato in Cecoslovacchia, riesce a
non far sparare i carri armati, mentre il politico Krusciov a Budapest non può
farne a meno. E ciò perchè i militari, con quel realismo che li distingue, non
hanno dietro di se gli isterismi ideologici dei politici, che non riescono più a
far combaciare i sogni dell'utopia con i problemi della realtà.
Perchè questo preambolo. ha detto l'on. Niccolai?
Perchè occorre che il MSI riveda, con occhi nuovi e mentalità viva e aperta, il
problema delle forze armate. Non si tratta solo di ricordarsi del Soldato nella
ricorrenza della data patriottica. Il soldato oggi, in una nazione industriale
come l'Italia, è un «produttore di sicurezza»; spesso alla sua intelligenza, al
suo carattere alla sua volontà, alla sua abilità vengono affidati apparecchi
avveniristici del costo di miliardi. I Soldati oggi, sul piano della tecnologia
avanzata, sono più in la del mondo civile. Ed è assurdo che accanto a questo
mondo, conviva il «ghetto» della leva, per cui la partecipazione del giovane di
leva viene valutata 26 lire al giorno.
L'on. Niccolai ha invitato il MSI a meditare questo problema, a meditare il
dilemma: esercito di mestiere o coscrizione obbligatoria?
«Chi non sa difendersi [ pronto per la schiavitù» ha esclamato Niccolai.
Una scelta va fatta, a meno che si imbocchi una terza strada, quella di dare al
soldato di leva una paga pari ai minimi contrattuali dell'Industria.
L'on Niccolai ha terminato dicendo che il MSI si deve ritenere tutto impegnato a
battersi perchè le forze armate Italiane siano riscattate dal lazzaretto in cui
la classe politica le ha relegate, perché siano ringiovanite e adeguate ai
bisogni e alle esigenze dell'Italia 1970, e sul piano morale e sul piano
economico.
(…)
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