FRAMMENTI

Politichiamo di Marco Vannucci

Toscano libero di mente

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Il cielo di Beppe Niccolai

 

Marco Vannucci  (31 ottobre 2014)

 

  

 

Beppe del sogno impossibile... così ti ricordo, onorevole Beppe Niccolai, missino di sinistra considerato eretico dai caproni di Roma.
Nel cassetto della memoria flash di titoli de "il Machiavelli", il giornale da te voluto per spedire «le birbe alla berlina»: Mancini è un ladro titolasti in prima pagina, tra una querela e l'altra, Mancini era un ladro ed avesti ragione.
I comunisti all'Elba: avanti, si mangia! Infatti, s'ingoiarono l'isola, oggi mercato di trame intrecciate e di soldi lavati.
Beppe della commissione antimafia seguendo l'esempio e l'onestà del Prefetto Mori, forse fu da lì che iniziasti a dare fastidio, troppe concussioni per un italiano come te e ne parlasti mentre altri già si passavano i pizzini per farti fuori dalla scena politica. E così fu.
Ci pensò Gianfranco Fini, ma pure Giorgio Almirante non fu da meno rinnegando pure Marcello Veneziani, troppo fascisti e troppo di sinistra, al Movimento Sociale Italiano andava bene un Saccucci pistolero poichè la vera storia non entrasse dentro le teste invasate...
E scendesti, come Veneziani smise di scrivere su "il Secolo d'Italia", uscisti dall'amato Movimento Sociale Italiano. Senza polemiche, com'era nel tuo costume, solo una volta sibilasti le ultime parole del Duce: dovesse, il fascismo finire, andremmo nel PSI di Pietro Nenni.
Eri ricco di cultura, ma la cultura storica non poteva andar bene a chi firmò il Patto Atlantico ed allora ti adeguasti ad una destra che ti rassomigliava, ma non poteva appartenere al movimento che fu di Filippo Corridoni.
Beppe dal sogno impossibile di ricucire lo strappo del 1914 e del 1921, Beppe ricordato a malincuore dai pseudo camerati quasi a mo' di stizza, Beppe l'eretico che avrebbe voluto riunire il movimento sociale con la sinistra socialista, così come disse il Duce e Beppe, che fu un vero fascista mai pentito, obbedì ancor prima che in cuor suo nascesse la consapevolezza della ragione.
Ci manchi, Beppe, manchi a questa destra sociale litigiosa e disunita, manchi a questa destra imbelle dal volto liberale incapace di riconoscere i suoi figli migliori, facendo passare nel silenzio la tua ricorrenza.

Ciao, Beppe.

Marco Vannucci      

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